Da tempo avrei voluto in qualche modo essere presente e vicina a tutta l’Associazione, in questo momento così particolare per ciascuno di noi. Ed, all’inizio di questa Settimana Santa tanto “inedita”, mi piace ripartire da un evento che certamente ha toccato il cuore di tutto il mondo, che è stato il momento di preghiera ed adorazione voluto da Papa Francesco lo scorso 27 marzo, dove ho sentito davvero la presenza di tutti voi ed il desiderio di sentirci #distantmauniti#, per usare uno slogan molto diffuso in questo tempo.
Ci siamo certamente sentiti tutti toccati da quello che abbiamo visto ed ascoltato, in un momento in cui le immagini hanno “parlato” più delle parole. Penso abbia fatto impressione a tutti vedere questa Roma spettrale, ed una piazza S. Pietro che non siamo abituati a vedere così vuota e silenziosa, dove risuonavano solo le parole accorate di Papa Francesco che si è rivolto a tutti noi dicendo: “Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi. Ci siamo trovati impauriti e smarriti. Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti” E davvero ci siamo proprio tutti su questa barca, e tutti insieme dobbiamo remare nella stessa direzione.
La sofferenza che stiamo provando a causa delle morti, delle malattie, dei distacchi, di chi sta perdendo il lavoro, sono sentimenti difficili da sostenere ma che non dobbiamo dimenticare, quando magari la tempesta sarà passata: “remiamo tutti insieme”, sempre, non solo nei momenti di difficoltà, ma anche per costruire il bene. Sentivo forte il bisogno di comunicare con voi perché in questo momento, più che mai, abbiamo una grande responsabilità verso i nostri ragazzi. I ragazzi ora sono disorientati anche se all’inizio possono avere vissuto l’entusiasmo della novità, del non andare a scuola; ma ce ne sono tante altre di esperienze che sono ora impossibilitati a vivere, e che forse per loro sono anche più significative ed importanti della Scuola stessa: la mancanza degli amici, le loro attività che li appassionano, il movimento fisico – per i bambini ed i giovani tanto importante – e lo SPORT, le loro attività agonistiche e non, la loro società sportiva, i loro coach ed istruttori, le loro gare e campionati, le loro PGS, molto spesso per loro “una seconda famiglia”.
Cominciamo a vivere tutti la fatica della mancanza dei rapporti, immaginiamoci loro!!! Ci dobbiamo far carico di questi ragazzi. Dobbiamo aiutarli a capire con grande forza e speranza che questi momenti, seppur tristi, passeranno e gli affetti ed il senso vero della vita non vengono strappati, ma – anzi – rivalutati. Chiaramente, parlando a tutta l’Italia sappiamo la tragedia che in modo particolare sta vivendo il Nord dove tanti di noi, ragazzi compresi, stanno affrontando davvero situazioni di lutto e distacco. Ed è per questo che è necessario far sentire la presenza di persone che continuano a camminare affianco a loro.
E la creatività in questo momento non manca: la Pgs Nazionale ha pubblicato l’invito a raccontare come si può o si sta vivendo lo sport in “quarantena”, lo stanno facendo anche tante Società che ringraziamo mentre continuiamo a sostenere – voi allenatori – invitandovi a non dimenticare, ogni giorno, di far sentire la vostra parole ed il vostro incoraggiamento, conforto e speranza ai nostri atleti. Perché, è proprio qui, in questa purtroppo triste realtà, che siamo chiamati ad essere educatori di speranza, di gioia e di fede.
Non sappiamo neanche se l’attività sportiva potrà ricominciare e questi mesi che stanno “perdendo” sia dal punto di vista scolastico e sociale che della preparazione fisica ed atletica, non li devono sentire dei mesi persi ma dei mesi che hanno guadagnato in altro modo, diversamente. Per questo mi faccio presente insieme alla giunta, ed a tutti coloro che stanno lavorando per voi, ed il nostro pensiero è davvero rivolto a ciascuno di voi. Ci stiamo adattando e cimentando ad incontrarci su piattaforme online – come tutti stanno facendo in questo “strano” periodo – nonostante la fatica anche dell’utilizzo di questi strumenti. Abbiamo e avevamo scadenze importanti: tutte le manifestazioni che erano state programmate sia livello Nazionale che nelle vostre regioni. Vi assicuriamo che la vicinanza e presenza di tutte le realtà PGS, è molto forte. Continuiamo ad essere sempre testimoni di fede e di speranza! E questo è l’augurio che davvero desidero rivolgere a ciascuno di voi all’inizio del triduo Pasquale di una di Settimana Santa in cui siamo chiamati a vivere l’Essenziale, il senso profondo della Pasqua al di là delle liturgie vissute nella fisicità della presenza, delle belle processioni che hanno sempre accompagnato la nostra storia, delle scampagnate e del ritrovarci in famiglia: l’augurio di riscoprire una dimensione che forse con il tran tran quotidiano avevamo dimenticato. Ed è quello che il Papa ancora ci diceva in quella “surreale” sera in una piazza S. Pietro, dove si respirava forte la presenza dello Spirito, e comunque di una Presenza che ci abbracciava universalmente: “è il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa di passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è”. In questo momento ci stiamo facendo tutti un esame di coscienza sulla nostra vita: sto sprecando il tempo oppure no, in questa vita che ci si sta presentando in tutta la sua precarietà! ed allora, invitiamo Gesù nelle barche delle nostre vite, consegniamogli le nostre paure perché lui le vinca. È una scelta che dobbiamo – essendo educatori – non solo per noi ma per i nostri ragazzi. E consegniamo a Lui, tutti i nostri bambini, ragazzi e giovani.
E ci regaliamo reciprocamente la benedizione di Papa Francesco proprio in questo momento di bisogno fisico e spirituale: “la benedizione di Dio Signore che benedice il mondo che dona salute e conforto ai cuori, ci chiede di non avere paura ma la nostra fede è debole e siamo timorosi ma tu Signore non lasciarci in questa tempesta”
Cari amici ecco l’augurio per questa Pasqua 2020. Cristo ha vinto la morte, per questo possiamo cantare insieme l’Alleluia pasquale! Buona Pasqua di Risurrezione. #insiemecelafaremo#
Sr. Francesca Barbanera – FMA
Referente Nazionale PGS