Ci sono uomini che con la loro testimonianza danno speranza. Alex Zanardi ne incarna completamente lo spirito e il suo incidente nel senese, questo suo combattere per vivere, colpisce emotivamente ma fa anche riflettere. Papa Francesco come sempre sa cogliere i segni e questo che arriva dal mondo sportivo è molto importante. E così, come ha svelato la Gazzetta dello Sport, il Pontefice ha preso carta e penna e ha scritto a questo grande campione della vita.
“Carissimo Alessandro, la sua storia è un esempio di come riuscire a ripartire dopo uno stop improvviso. Attraverso lo sport ha insegnato a vivere la vita da protagonista, facendo della disabilità una lezione di umanità… Grazie per aver dato forza a chi l’aveva perduta. In questo momento tanto doloroso le sono vicino, prego per lei e la sua famiglia. Che il Signore la benedica e la Madonna la custodisca. Fraternamente».
A farsi messaggero della lettera, Don Marco Pozza, cappellano del carcere di Padova e autore di un altro pezzo toccante apparso nei giorni scorsi sulla Gazzetta.
Don Marco ha corso le maratone di New York, Venezia e Padova con Zanardi diventandone amico. Vicentino di Thiene, Don Marco avrebbe voluto diventare un professionista di ciclismo, ma ha scelto Dio e ora fa il “gregario” di Francesco. Nelle sue omelie, come nei suoi scritti, cita il Piccolo Principe e Muhammad Ali, il Gabbiano Jonathan Livingstone e Mourinho. Su Alex ha scritto senza giri di parole: “Nessuna pietà per Zanardi. Non è mancanza di educazione o strafottenza. È questione di onestà: sin dal primo sguardo che ci siamo scambiati una decina di anni fa, ho capito che il limite era un concetto marchiato a fuoco nel mio corpo e nient’affatto nel suo. Il limite non era vedere un uomo senza gambe che danzava sulla terra, ma essere un uomo che le possiede entrambe e non essere capace si produrre un centesimo dell’energia che lui sprigionava…”.
Quando lo sport Inclusivo diventa forza trainante, che ci spinge oltre le paure anche sulla strada della fede.
Maurizio Nicita