Abbiamo raggiunto Silvia Salis, vicepresidente vicario del Coni e supercampionessa di lancio del martello. Con lei abbiamo parlato dei successi dell’Italia dello sport in questo anno fantastico, ma anche di un argomento chiave per il futuro dello sport e del mondo intero: la presenza delle donne ai vertici e la necessità delle quote rosa, in attesa di un cambio di passo.
Parliamo di te: hai iniziato da giovanissima, forse un po’ casualmente e grazie anche a tuo papà, custode del campo di atletica a Genova. Cosa ricordi di quel periodo e dei primi risultati?
Ho iniziato molto giovane con il lancio del martello, in effetti per caso perché prima facevo salto in lungo. Poi ho incontrato il mio allenatore, lo stesso che mi ha allenato per tutta la vita. C’è stato un momento in cui mi sono resa conto di essere davvero portata per quello che facevo, cioè i campionati italiani – Criterium under 16…che ho vinto dopo nemmeno un anno da quando avevo iniziato a praticare quella disciplina!
I nostri lettori saranno curiosi di sapere cosa fa durante il giorno la vicepresidente vicario del Coni… 🙂
Le giornate sono molto impegnative ma anche molto diverse, viaggio ormai in tutte le città d’Italia per assistere alle manifestazioni sportive. A questo si aggiungono naturalmente le giornate di riunioni e di lavoro negli uffici del Coni a Roma.
Parliamo di donne ai vertici. Nello sport, come nelle aziende, quelle che ricoprono cariche importanti sono ancora poche. Qualcosa però sta cambiando o almeno si inizia a discuterne parecchio, complici anche gli eventi di Tokyo2020 e le tante atlete simbolo, portavoce di messaggi e temi importanti. Credi sia soltanto retorica o percepisci un cambiamento concreto, nello sport in primis, a partire dalla tua nomina?
Sicuramente da qualche anno è in atto un processo non molto veloce ma comunque evidente. Credo che le quote rosa abbiano aiutato. Speriamo un giorno di superare questo meccanismo ma credo che oggi siano indispensabili a sostenere la parità di genere. Le elezioni del Coni sono state un momento significativo, in Giunta sono entrate 5 donne. È necessario però che in tutti i settori le donne entrino nei ruoli dirigenziali, non solo nello sport. I numeri delle donne ai vertici al momento sono ancora abbastanza bassi ma non credo che il dibattito si fermi alla retorica. Anche in quei numeri qualcosa sta cambiando, il processo innescato dalle quote rosa dà frutti ancora timidi e non si nota ancora una reale inversione di tendenza, ma se pensiamo alla dirigenza sportiva dobbiamo considerare che si tratta di un mondo che rispecchia la dirigenza a livello territoriale, ancora quasi tutta al maschile. Finché le donne non si interesseranno in numero crescente a questo tipo di percorso sarà difficile che i numeri cambino.
Per l’Italia è stato l’anno dello sport e non dimenticheremo mai i risultati raggiunti dai nostri sportivi nel 2021. Come l’hai vissuto?
Essere nominata vicepresidente vicario in questo momento è stato doppiamente un momento di soddisfazione sia personale che per l’importanza di rappresentare un movimento di grandissimo successo e che ha dato non solo lustro all’Italia ma anche entusiasmo e speranza in un momento in cui li avevamo persi.
Con i tuoi successi sportivi e la tua personalità sei un esempio positivo per le nuove generazioni di atleti. Ti va di mandare un #inboccaallupo ai nostri sportivi?
Certo! Il mio #inboccaalupo va a tutti gli sportivi e a tutti quelli che faticano, sudano e lavorano duro per ottenere i propri obiettivi.
Anna Tita Gallo