Leonardo ha deciso di svolgere il suo servizio civile a Napoli, nel quartiere di Scampia. Con il suo fedele skateboard sta conquistando un’intera comunità
Scampia… chi non ne ha sentito parlare? Purtroppo gli stereotipi dannosi abbondano e non raccontano per intero il vissuto di questa periferia brulicante di vita, talenti e progetti. Leonardo Galanti è arrivato qui la prima volta insieme ad un professore e alcuni amici. “Mi sono sentito a casa”, ci dice per esprimere la sensazione che ha provato sin da subito e che l’ha spinto a tornare qualche tempo dopo. A 19 anni, Leonardo ha infatti deciso di trascorrere proprio qui il suo periodo di servizio civile, insieme a quella comunità che in passato l’aveva accolto e coinvolto e che aveva scatenato dentro di lui la voglia di tornare prestissimo. Insieme al suo skate, naturalmente.
Lo abbiamo conosciuto insieme agli educatori del Partizan, che in questa zona promuove da tempo il calcio sociale e una serie di altre discipline, dalla pallavolo al basket, aperte a tutti… nel vero senso della parola! “Il nostro campo è accessibile dalla strada, sempre aperto. Possono entrare tutti coloro che lo desiderano”, ci spiega Leonardo.
Tutto questo fa del Partizan una realtà perfetta per il progetto PGS S.I. sullo sport inclusivo, a cui ha aderito portando una grandissima testimonianza di impegno nelle periferie attraverso lo sport. “Inclusione per noi è crescere insieme, senza escludere nessuno, è fare sport giocando e imparando attraverso attività che aiutano a crescere come singoli e anche come squadra”, racconta Leonardo, che poi soddisfa la nostra curiosità e ci svela che la sua passione così sfrenata per lo skateboard lo accompagna dal periodo delle scuole medie. “Era uno sport ma anche un mezzo per fare arte e un grandioso strumento di espressione. Non solo. Lo skateboard aiuta a conoscere nuove persone”.
Nella periferia dove Leonardo ha deciso di tornare la motivazione e il bisogno di esprimersi sono fortissimi. In questo contesto il suo skateboard diventa ancora più potente: una grande novità, una calamita unica, uno strumento per canalizzare le emozioni e un’alternativa agli sport tradizionali ma anche ad attività meno sane.
Serviva soltanto qualcuno che lo portasse qui con l’entusiasmo di Leonardo e aiutasse il talento ad emergere.
Anna Tita Gallo