#PGSSI: L’Alleducatore, Figura Di Confine

Guido Ghirelli è uno dei super-formatori presenti a Cesenatico durante il corso per Alleducatore Sportivo Inclusivo, realizzato nell’ambito del progetto PGS S.I.. In questa breve intervista sottolinea le peculiarità di questa figura – da sempre simbolo delle PGS – che in questo percorso di formazione assume un ruolo ancora più significativo.

L’Alleducatore è una “figura di confine” – dice Ghirelli – che opera nello sport ma con un approccio educativo e sociale innovativo, destinato a favorire la partecipazione di tutti al di là delle capacità e delle caratteristiche individuali – fisiche, economiche, sociali – e che opera relazionandosi costantemente anche con le famiglie e la comunità di riferimento.

Il weekend di formazione tenutosi in presenza a Cesenatico l’11 e il 12 giugno è stato l’occasione per focalizzare le attività formative su questi aspetti attraverso attività pratiche per lo sviluppo dell’inclusione. L’obiettivo primario di ogni Alleducatore è, infatti, il coinvolgimento di tutti al fine di poter vivere realmente lo sport insieme, ognuno con modalità proprie e nel proprio territorio di riferimento, dove la difficoltà principale evidenziata è spesso proprio quella di tenere unita la comunità, di stare insieme.

Giochi, esperienze, confronto, hanno portato all’identificazione di obiettivi concreti per ogni Asd partecipante, da sviluppare nei prossimi mesi nel proprio contesto. La supervisione sarà continua; i risultati e le esperienze delle singole Asd saranno poi messe a sistema e sintetizzate come esempi e nuove linee guida per il gruppo.
Non solo. Le attività dei prossimi mesi saranno concentrate anche sulla costruzione di reti territoriali. Da questo punto emerge un ulteriore obiettivo fondamentale per l’Alleducatore Sportivo Inclusivo: l’attivazione di collaborazioni sui territori che vedano le Asd protagoniste di un cambiamento insieme e accanto a scuole, istituzioni, altre associazioni e a tutti coloro che vorranno unirsi nella sfida di diffondere una nuova cultura dello sport inclusivo che migliori, nel lungo periodo, la qualità di vita del territori stessi.

 

Anna Tita Gallo