Oggi l’adolescente non trova un terreno stabile su cui poter formare la propria identità, l’attività sportiva s’inserisce come uno strumento di crescita e di formazione. L’ambiente sportivo è adatto per facilitare un percorso sano di crescita attraverso il quale il giovane possa orientarsi nel mondo e decidere per sé in libertà e consapevolezza, risvegliandosi “da una quiete apparente” per lui rassicurante e avviare un processo “critico” di scoperta di sé, delle sue risorse, ma anche di accettazione delle sue parti in ombra.
Resilienza
Quelle parti oscure difficili da accettare ma anche utili a generare quella forza che è chiamata “resilienza”, che permette di affrontare efficacemente le circostanze avverse e dare nuovo slancio alla propria vita e raggiungere mete importanti.
Attraverso l’attività sportiva, il giovane, oltre a potenziare il fisico, può manifestare le proprie potenzialità, e anche i propri limiti caratteriali e relazionali, può conoscersi, individuarsi e affermare la propria posizione rispetto alla collettività e sperimentare dinamiche aggregative e affettive; tutti fattori questi che rendono la pratica sportiva importante nella formazione identitaria dell’adolescente.
Equilibrio
Le dimensioni primarie sulle quali il ruolo dello sport agisce nella formazione dei giovani sono: la corporeità, l’equilibrio psicologico e la competenza sociale.
La corporeità, con le trasformazioni che il corpo subisce in questo periodo di vita, è la prima sfida che l’adolescente si trova ad affrontare. La trasformazione fisica che avviene durante il passaggio dallo status di bambino allo stadio adulto è un meccanismo che spesso produce inquietudine e disorientamento, genera uno stato d’animo difficile da metabolizzare, specialmente per le pressioni sociali e le attribuzioni di valore del contesto di riferimento che incidono fortemente sul processo di accettazione. L’attività sportiva nel processo di conoscenza e modellamento del fisico si dimostra una valida alleata poiché agevola una crescita armonica ed equilibrata del corpo, e al tempo stesso riduce problematiche quali: obesità, depressione, aggressività, disturbi dell’attenzione.
Uno dei risultati che deriva dalla dimensione corporeità è l’equilibrio psicologico poiché, grazie allo sport l’adolescente impara a sfruttare le occasioni in modo costruttivo, a gestire il proprio impegno e focalizzare i propri sforzi verso obiettivi chiari e raggiungibili, in pratica, acquisisce capacità per cimentarsi in diverse sfide evolutive e arricchisce così, in modo progressivo, la sua identità. Tra le abilità che lo sport contribuisce ad aumentare c’è anche la competenza sociale, skill indispensabile per facilitare e garantire l’inserimento del giovane nella propria comunità.
In particolare gli sport di gruppo sono una “palestra” per allenare le relazioni umane, un laboratorio per sperimentare momenti cooperativi e di solidarietà. Il gruppo è l’ambiente adatto per trasformare la responsabilità soggettiva in responsabilità collettiva. Queste caratteristiche lo rendono particolarmente utile nella prevenzione delle devianze e un modello da trasferire anche in altri contesti in quanto esprime l’efficacia nella relazione: rispetto delle regole, collaborazione, amicizia. In sintesi lo sport per l’adolescente può rappresentare un ambiente ideale in cui allenare le life skills.
Sabrina Pontani
Psicologa e Psicoterapeuta