Si è svolto a Roma uno stage di aikidō tenuto dal Maestro Silvio Giannelli, Responsabile Nazionale PGS del settore, che in questa intervista ci ha spiegato quanto i valori della disciplina siano in linea con quelli delle Polisportive Giovanili Salesiane
Allo stage, della durata di due giorni, hanno preso parte oltre 40 allievi, di cui alcuni con qualifiche di Shidoin e Fukushidoin (Maestri e istruttori), che hanno partecipato innanzitutto ad un corso di primo soccorso, seguito dalla prima parte della lezione insieme al maestro Giannelli, la cui difficoltà tecnica è stata ritagliata su misura in base al livello dei presenti. La seconda parte della lezione ha visto l’aggiunta delle tradizionali armi bianche dell’aikidō. Al termine dello stage sono stati consegnati i diplomi dei gradi Dan riconosciuti dalle PGS ed è stato simbolicamente smontato il tatami insieme, un’abitudine che richiama lo spirito di collaborazione generatosi nel gruppo durante la pratica.
Maestro, come spiegherebbe l’aikido in poche parole?
“La parola ai-ki-do è formata da tre caratteri giapponesi che significano amore, spirito e via. Questa disciplina è la ‘via dell’amore e dello spirito’, dunque. L’attinenza con il cristianesimo è evidente nel riferimento alla cura non tanto dell’estetica (sebbene ci sia, dato che si persegue l’armonia) ma dell’anima, del carattere. Lo scopo dell’aikido è proprio questo: migliorare il proprio carattere, porre al centro prevalentemente la propria parte interiore”.
Ma quanto è duro questo percorso di miglioramento?
“Si tratta di un percorso abbastanza impegnativo. Non è una strada costellata da gare e premi, ma fatta di allenamento duro e costante. Per i principianti è certamente complicato imparare i movimenti, ma anche in seguito il percorso non prevede un culmine né un punto di arrivo. L’ aikidō è un percorso che accompagna l’essere umano, è un percorso di vita”.
PGS e aikido: quale legame?
“L’attinenza con i valori delle PGS è fortissimo. Perseguiamo lo stesso scopo: far migliorare le persone e dare la possibilità a tutti di praticare questa disciplina, non è raro infatti che venga aiutato chi non può elargire denaro. Inoltre, i maestri di aikidō e gli educatori PGS hanno un altro bellissimo tratto in comune: facciamo tesoro di ciò che ci è stato insegnato e lo tramandiamo. E anche noi, insegnando, impariamo sempre qualcosa in più dalla difficoltà di esprimere agli altri ciò che abbiamo appreso in passato”.
“La vera vittoria è la vittoria sul sé” – Morihei Ueshiba, artista marziale giapponese, fondatore dell’aikidō
Anna Tita Gallo