Papa Francesco ogni volta che parla di sport, mette al centro del discorso Don Bosco e i suoi concetti educativi, cioè il nostro dellle Pgs. E’ capitato anche nei giorni scorsi nell’aula Paolo VI, in Vaticano, davanti a oltre sei mila ragazzi, piccoli calciatori. “Vedervi così entusiasti mi ha fatto tornare alla mente ciò che amava ripetere ai suoi educatori San Giovanni Bosco – ha esordito il Santo Padre – l’inventore degli Oratori. ‘Volete i ragazzi? Buttate in aria un pallone e prima che tocchi terra vedrete quanti si saranno avicinati’.
L’intervento completo del Santo Padre lo potete approfondire nel video, lui si è divertito coi ragazzi perché quasi voleva risparmiargli la lettura di quei cinque fogli così densi e profondi. Qui ci piace sottolinearne alcuni passaggi fondamentali che coinvolgono tutte le figure di educatori attorno ai ragazzi. Ai genitori: “Non trasformatevi in ultrà o manager dei vostri figli, che hanno tutto il diritto a non essere campioni”. Agli allenatori: “Ricordatevi che siete un punto di riferimento importante e che ogni vostro insegnamento lascerà un segno indelebile. Non trasformate i sogni dei ragazzi in facili illusioni destinate a scontrarsi con i limiti della realtà. Non insegnate scorciatoie destinate a perdersi nei labirinti della vita. Siate complici del sorriso dei vostri atleti”. Ai campioni del calcio (erano presenti Roberto Mancini, Javier Zanetti, Samuel Etoo, Clarence Seedorf): “Non dimenticate mai da dove siete partiti: dal campetto di periferia, l’oratorio… Vi auguro di sentire sempre la gratitudine per la vostra storia fatta di sacrifici, vittorie, sconfitte. E di sentire anche la responsabilità educativa”. E poi diretto ai ragazzi: “Il calcio per me è il gioco più bello del mondo. E il bello del gioco è passarsi la palla. Non ci si diverte mai da soli”.
Dritto al cuore. E alla mente.Talmente efficace anche mediaticamente da finire sulle prime pagine dei maggiori quotidiani italiani.
Maurizio Nicita