Si è concluso da poco un percorso formativo PGS dedicato ai quadri dirigenti dell’ente che ha visto la partecipazione delle figure apicali dei comitati regionali e provinciali e il coinvolgimento di formatori di rilievo nel nostro settore. La formazione è da sempre un fiore all’occhiello per le Polisportive Giovanili Salesiane, particolarmente attente allo sviluppo di competenze dei propri protagonisti sul territorio. Ne abbiamo parlato con il Coordinatore Nazionale della Formazione, Roberto Valle.
Sei Coordinatore Nazionale della Formazione PGS da 1 anno e mezzo, possiamo già fare un piccolo bilancio?
Non mi piacciono i bilanci in corso d’opera, è presto per trarre conclusioni, anche perché come ci ha insegnato la pandemia… non è prudente fare previsioni! Siamo peraltro soltanto a un quarto del mio percorso come Coordinatore. Molti aspetti non sono ancora cambiati, altri stanno iniziando a prendere una nuova forma e a mostrare i primi risultati. Se proprio devo sbilanciarmi posso dire che gli obiettivi fissati per il primo anno sono ampiamente raggiunti; sono stati pianificati corsi destinati a varie figure, dai tecnici alla dirigenza, con un taglio fresco e adeguato ai tempi.
Negli ultimi due anni la formazione ha cambiato volto, ha dovuto necessariamente spostarsi online ed essere erogata con nuove modalità. Con quali difficoltà e quali vantaggi, secondo te?
Le difficoltà sono state quelle legate al passaggio verso una modalità di formazione – quella a distanza – che già esiste da molti anni ma che mai prima d’ora è stata utilizzata così di frequente nel mondo dello sport. Il vantaggio è aver potuto svolgere una mole di lavoro notevole e trasmettere competenze in maniera più capillare approfittando del fatto che, durante la pandemia, tutti fossero a casa. La difficoltà maggiore invece credo sia stata nel passaggio dei contenuti, non sempre semplice. Perché la formazione sia efficace occorre adeguare tempistiche, linguaggio e contenuti alla modalità online. Molti formatori notoriamente bravi durante i corsi in presenza purtroppo non garantiscono le stesse performance quando tra loro e gli ascoltatori è frapposto uno schermo; altri invece sono quasi “rifioriti” in questa nuova situazione.
Parlaci del percorso formativo rivolto ai quadri dirigenti, realizzato in collaborazione con la Scuola dello Sport. So che ha suscitato molto interesse…
È stata una bella idea immaginare un corso per tutte le persone che dedicano il proprio tempo all’associazione. Si è trattato di un percorso di aggiornamento molto moderno, che abbiamo voluto offrire come supporto e opportunità. In totale sono state pianificate 20 ore di corso personalizzate a seconda delle figure: presidenti, segretari, tesorieri, direttori tecnici dei comitati regionali e provinciali. Per ognuna è stato previsto anche un incontro con la figura apicale nazionale di riferimento. I presidenti hanno potuto confrontarsi con il Presidente Nazionale Ciro Bisogno, i segretari con il Segretario Generale Antonello Assogna, i tesorieri con il Tesoriere Nazionale Francesco Siciliano, i direttori tecnici con il Direttore Tecnico Nazionale Gianni Gallo. È stato utile anche per offrire un quadro completo sulle procedure interne che regolano l’attività delle PGS. Nella seconda parte del corso invece, con la collaborazione della Scuola dello Sport, abbiamo individuato 4 docenti per poter dedicare una serata ad ogni figura attraverso attività concrete e innovative. L’interesse in effetti è stato davvero molto alto, come risulta anche dai questionari di gradimento che ho ricevuto al termine del percorso.
Quali tendenze rintracci nei commenti di chi segue i corsi? Quali temi pensi che si debbano affrontare, alla luce anche della rapidità di cambiamento della società di oggi?
Rintraccio una voglia generale di conoscere meglio i temi che riguardano la crescita personale dell’individuo al di là del ruolo che ricopre, aspetti socio-psico-pedagogici in primis. E poi la richiesta è quella di sviluppare meglio le capacità relazionali che permettono di comunicare con atleti sempre nuovi. Le generazioni che alleniamo cambiano sotto ai nostri occhi e ognuna di loro si confronta su nuovi canali. Siamo le PGS, abbiamo quel “Giovanili” nel nostro nome che ci ricorda di dover essere al passo con i tempi, di rinnovarci, ma soprattutto di ascoltare e di comprendere per poter dare risposte adeguate e comprensibili dai nostri interlocutori. Il nostro interesse a comunicare con le nuove generazioni deve trasformarsi in impulso per individuare la giusta frequenza per inviare loro messaggi. E la nostra formazione, destinata agli adulti, tiene conto anche di questo aspetto fondamentale: instaurare un rapporto solido con i più giovani.
Questo percorso formativo – e la formazione in generale – sono il segno di un’attenzione costante da parte delle PGS allo sviluppo di competenze e alla qualità di chi opera sui territori. Cosa offre una buona formazione? Quanto è importante l’aggiornamento continuo in un mondo che si evolve così rapidamente?
La formazione targata PGS punta a offrire stimoli sempre nuovi, anche grazie alla presenza di relatori preparati. Non è soltanto formazione ma anche un momento di confronto. Ci tengo a sottolineare che le PGS riservano una grande rilevanza alla formazione pur non essendo un ente di formazione. Questo significa che ogni corso, prima di tutto, deve risultare funzionale all’attività sportiva svolta sui territori. La formazione è cioè ritagliata su misura rispetto alle esigenze manifestate “dal basso”; là dove viene avvertita una necessità di conoscenza, si attiva la formazione come risposta. Formare significa realizzare percorsi che abbiano come risultato persone in possesso di conoscenze maggiori che li portino ad agire meglio proprio grazie a questo nuovo sapere. E non dimentichiamo che “sapere” significa anche “saper essere”. La formazione ha molto a che fare con lo sviluppo e la crescita dell’individuo. Mi piace citare come definizione di “competenza” la capacità di fondere conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e tecniche. Ecco, vogliamo trasmettere competenze in questo senso, come abilità e conoscenze che, unite, donano alla persona un bagaglio grandissimo.
Anna Tita Gallo