Riflettere sulle parole del Papa e sulle nostre contraddizioni è sempre cosa utile e ci può migliorare nei comportamenti, visto che siamo educatori e i ragazzi dovrebbero prendere esempio dai nostri insegnamenti.
Nei giorni scorsi il Santo Padre ricevendo degli studenti e parlando a braccio, col carisma che lo contraddistingue ha detto: “Voi sicuramente avete sentito parlare del dramma delle dipendenze, della dipendenza delle droghe, dipendenza del chiasso.
Ecco, a queste si aggiunge la dipendenza del telefonino che, al contrario delle altre, è molto sottile”. Attenzione quella di Papa Francesco non è di certo una battaglia contro il progresso, ma come per tanti altri oggetti: “Quando tu diventi schiavo del telefonino perdi la tua libertà”.
Autocritica
Partiamo da questo presupposto: i videogiochi di tipo sportivo saranno sport dimostrativo ai Giochi Capita poi che il giorno successivo, la domenica delle Palme, per circa tre ore nel pomeriggio un guasto tecnico blocchi contemporaneamente WhatsApp, Facebook e Instagram. E qualcuno vada in crisi di astinenza. E non parliamo di adolescenti, ma soprattutto di persone mature. Perché non neghiamo che anche noi più attempati su quei social impieghiamo un po’ di tempo delle nostre giornate.
C’è chi si è scatenato su Twitter anche con grande senso di autoironia. Ma è sembrato che senza quello sfogatoio si creasse un vuoto. Ribadiamo che, senza demonizzare nulla, serve sempre una maggiore conoscenza di questi strumenti per un uso equilibrato. Inclusivo. Via social prolifera il bullismo, ma anche il volontariato trova in questi sistemi un ottimo modo per comunicare e includere persone.
Questo ci chiede il Santo Padre, noi dobbiamo migliorarci nelle competenze: APPrendiamo e APPlichiamo il nostro modo di essere.
Maurizio Nicita