Nessuno sembra conoscere la formula magica né lo strano segreto per raggiungere una delle cose più difficile da trovare: la felicità. Fare sport però sembra proprio essere la chiave per migliorare il nostro benessere psico-fisico e quindi per sentirci un po’ più felici.
A sostenerlo è uno studio delle università di Yale e di Oxford, pubblicato sulla prestigiosa rivista The Lancet. Secondo la ricerca effettuata su un campione di 1,2 milioni di persone, sarebbe proprio l’esercizio fisico a contribuire verso uno stato di maggiore felicità. Ai partecipanti allo studio sono state poste tre domande, ovvero: “Quali attività fisiche svolgi?“, “Quante volte non ti sei sentito bene, a livello mentale, negli ultimi 30 giorni a causa dello stress, della depressione o di problemi emotivi?“, e infine si chiedeva di fornire indicazioni sul reddito mensile. In base alle risposte date è emerso che coloro che si allenavano maggiormente si sentivano anche meglio, mentre le persone meno attive indicavano di soffrire di qualche malessere mentale ed emotivo per circa due mesi e mezzo all’anno.
Sport e felicità, attenzione alla tipologia e all’intensità: il “troppo” non va bene
A questo punto è lecito domandarsi se esista uno sport migliore di altri sotto questo punto di vista. La risposta è ovviamente negativa dato che ognuno di noi ha una storia, un quadro clinico e una forma fisica diversa dagli altri. La tipologia, la durata e l’intensità di un’attività sportiva devono variare da soggetto a soggetto non ignorando le proprie condizioni psico-fisiche.
A tal proposito, i ricercatori hanno anche sottolineato che non esiste una correlazione diretta tra il praticare “troppo” sport e la felicità. Anzi.
“La relazione tra la durata dello sport e il carico mentale è a forma di U“, ha detto l’autore dello studio Adam Chekroud della Yale University in un’intervista a Die Welt.Lo studio ha rilevato che l’attività fisica contribuisce a un migliore benessere mentale solo quando rientra in un determinato lasso di tempo: da tre a cinque sessioni di allenamento, ciascuna della durata compresa tra 30 e 60 minuti, sono l’ideale a settimana. È stato riscontrato infatti che il benessere mentale di quei partecipanti che si esercitavano per oltre tre ore al giorno è stato messo più a dura prova rispetto a coloro che non erano particolarmente attivi a livello fisico.
Per quanto riguarda la tipologia, i ricercatori hanno anche notato che gli sport con un alto tasso di socializzazione, come gli sport di squadra, possono avere effetti maggiormente positivi sulla salute mentale rispetto agli sport in solitaria, come il jogging o il nuoto.
Sport e benessere psico-fisico: il ruolo del cortisolo
Un altro studio realizzato dall’Università di Cambridge ha sottolineato che l’attività fisica contrasta direttamente anche lo stress perché riduce il livello di cortisolo nel sangue, l’ormone coinvolto nella tensione e nella depressione. È stato infatti riscontrato un rischio maggiore di ansia e depressione nelle persone sedentarie, per via di un maggiore livello di cortisolo nel sangue e una minore produzione di endorfine. Questo non vuol dire che chi soffre di depressione o disturbi dell’umore possa guarire esclusivamente grazie allo sport. Ma affiancando all’attività fisica una terapia farmacologica o psicoterapia ci potranno essere notevoli benefici.
Praticare attività fisica, qualunque essa sia e in base alle nostre necessità, può fare davvero bene non solo al corpo ma anche allo spirito, immergendoci in una spirale di benessere che difficilmente riusciremo ad abbandonare.
Hillary di Lernia