“….Nell’Italia preunitaria di metà del 1800 non esisteva lo sport, esistevano pratiche di esercizio ginnico. La prima esperienza di gioco organizzato e strutturato la riscontriamo nelle proposte e nel metodo di Don Giovanni Bosco negli spazi del suo oratorio….”
Queste sono state le parole iniziali pronunciate dal Prof. Ernesto Preziosi, lo storico che ha introdotto la manifestazione celebrativa del 75° anniversario della fondazione del Centro Sportivo Italiano.
Partecipando all’iniziativa in rappresentanza delle PGS, questa frase mi ha particolarmente colpito e commosso; in pochi attimi mi sono passate le immagini dei tanti anni di questa esperienza sportiva al servizio dei giovani, in particolare delle periferie cittadine e delle periferie esistenziali, così care a Papa Francesco. San Giovanni Bosco ha organizzato il gioco e lo ha messo al centro della sua proposta educativa; questa eredità rimane viva nella storia del Paese oltre che della Chiesa universale.
L’occasione del 75° anniversario del CSI ci ha permesso di parlare anche di questi aspetti nel contesto dell’attuale momento dello sport italiano ed in particolare del mondo degli Enti di Promozione Sportiva. Nel confronto organizzato dal CSI nell’ambito della cerimonia celebrativa, abbiamo partecipato congiuntamente a UISP ed US ACLI, ribadendo le linee di indirizzo espresse nella lettera all’intero movimento sportivo siglata dai quattro Enti nelle scorse settimane: trasparenza, chiarezza nei programmi associativi, distribuzione delle risorse da destinare alla vera promozione sportiva, ruolo sociale fondamentale delle Associazioni Sportive nel territorio, superamento della burocrazia nell’organizzazione dello sport.
CSI, UISP, US ACLI e PGS hanno ribadito la centralità dello sport di base nel welfare italiano, rilanciando poi il ruolo della pratica sportiva nella lotta al razzismo e come elemento unificante tra le generazioni e tra i cittadini delle nostre città. Una proposta alternativa ai venti divisivi oggi diffusi nel nostro Paese.
E’ stato un momento significativo di conferma del rapporto tra i quattro Enti, che hanno deciso di accelerare nella richiesta di nuove strade nel mondo della promozione sportiva, lanciando ponti a tutti coloro che, nel movimento sportivo, volessero sostenere questi obiettivi di chiarezza.
Non è un momento semplice per lo sport italiano, anche a valle della recente riforma approvata dal Governo all’interno della Legge di stabilità; per questi presupposti ci sarà bisogno di un forte impegno per favorire il rinnovamento dei comportamenti e la realizzazione di regole e progetti condivisi.
Antonello Assogna