Luna e gli altri, storie a 5 cerchi

Per la terza volta nella storia delle Olimpiadi una selezione di atleti rappresenterà i rifugiati e gli sfollati di tutto il mondo. La Squadra Olimpica dei Rifugiati del CIO – questo il nome ufficiale – sbarcherà a Parigi 2024 col proprio carico emozionale di storie, tutte diverse e tutte uguali tra loro. Diverse perché gli atleti provengono da paesi differenti, attraversati da conflitti diversi nati per ragioni diverse. Uguali perché ogni storia prende una traiettoria che inequivocabilmente vuole condurre ad una sola strada: quella della libertà, in un paese
diverso dal proprio.

Ogni racconto, però, ha anche un nome ed un cognome, una provenienza ed un approdo. E questi nomi è bello farli. 36 nomi che rappresentano 100 milioni di persone. L’Iran è un paese molto rappresentato dalla selezione. Sono 13 gli atleti ospitati da diversi 
Comitati Olimpici Nazionali che gareggiano in diversi sport, senza distinzioni di genere.
Alcuni di questi hanno trovato nell’Italia l’appoggio ideale, come Iman Mahdavi, lottatore, e Hadi Tiranvalipour, campione di Taekwondo. Due storie di rivincita di cui abbiamo parlato in un capitolo a parte, e che somigliano tanto a quelle dei loro compagni di avventura fuggiti
dal regime Iraniano.

Eccoli tutti:
Omid Ahmadisafa (uomo, Iran/Germania, pugilato)
Mahboubeh Barbari Zharfi (donna, Iran/Germania, judo)
Saeid Fazloula (uomo, Iran/Germania, canoa sprint)
Yekta Jamali Galeh (donna, Iran/Germania, sollevamento pesi)
Kasra Mehdipournejad (uomo, Iran/Germania, taekwondo)
Amir Rezanejad (uomo, Iran/Germania, canoa slalom)
Matin Balsini (uomo, Iran/Regno Unito, nuoto)
Dorsa Yavarivafa (donna, Iran/Regno Unito, badminton)
Dina Pouryounes Langeroudi (donna, Iran/Paesi Bassi, taekwondo)
Mohammad Rashnonezhad (uomo, Iran/Paesi Bassi, judo)
Saman Soltani (donna, Iran/Austria, canoa sprint)
Hadi Tiranvalipour (uomo, Iran/Italia, taekwondo)
Iman Mahdavi (uomo, Iran/Italia, lotta libera)
Jamal Valizadeh (uomo, Iran/Francia, lotta greco-romana)

Una delle storie più toccanti riguarda Luna Solomon, fuggita dall’Eritrea nel 2015 per allontanarsi dalla violenza e dalla repressione di regime. Una frase rimane scolpita come simbolo della sua storia: “il tiro a segno mi porta la pace”. Una speranza di pace che ha attraversato un continente per trovare terreno fertile in Svizzera prima e poi in Italia grazie alla guida della tripla medaglia d’oro Niccolò Campriani.
La tiratrice a segno è pronta per la sua seconda Olimpiade dopo quella di Tokyo 2020.

Gli altri atleti:
Farida Abaroge (donna, Etiopia, Francia, atletica)
Yahya Al Ghotany (uomo, Siria, Giordania, taekwondo)
Mohammad Amin Alsalami (uomo, Siria, Germania, atletica)
Amir Ansari (uomo, Afghanistan, Svezia, ciclismo su strada)
Sibghatullah Arab (uomo, Afghanistan, Germania, judo)
Edilio Francisco Centeno Nieves (uomo, Venezuela, Messico, tiro sportivo)
Muna Dahouk (donna, Siria, Paesi Bassi, judo)
Jamal Abdelmaji Eisa Mohammed (uomo, Sudan, Israele, atletica)
Tachlowini Gabriyesos (uomo, Eritrea, Israele, atletica)
Fernando Dayán Jorge Enríquez (uomo, Cuba, USA, canoa sprint)
Dorian Keletela (uomo, Repubblica Democratica del Congo, Francia, atletica)
Adnan Khankan (uomo, Siria, Germania, judo)
Perina Lokure (donna, Sudan del Sud, Kenya, atletica)
Farzad Mansouri (uomo, Afghanistan, Regno Unito, taekwondo)
Alaa Maso (uomo, Siria, Germania, nuoto)
Cindy Ngamba (donna, Camerun, Regno Unito, pugilato)
Ramiro Mora Romero (uomo, Cuba, Regno Unito, sollevamento pesi)
Nigara Shaheen (donna, Afghanistan, Canada, judo)
Musa Suliman (uomo, Sudan, Svizzera, atletica)
Manizha Talash (donna, Afghanistan, Spagna, breaking)
Eyeru Gebru (donna, Etiopia, Francia, ciclismo su strada)

Il messaggio del Presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach, rilasciato durante l’annuncio della lista è pieno di sentimento:
“Accogliamo tutti voi a braccia aperte. Siete un arricchimento per la nostra comunità olimpica e per le nostre società. Con la vostra partecipazione ai Giochi Olimpici, dimostrerete il potenziale umano di resilienza ed eccellenza. Invierete un messaggio di speranza agli oltre
100 milioni di sfollati nel mondo. Allo stesso tempo, renderete consapevoli miliardi di persone in tutto il mondo della portata della crisi dei rifugiati. Pertanto, incoraggio tutti, in tutto il mondo, a unirsi a noi nel fare il tifo per voi, la Squadra Olimpica del CIO per i Rifugiati”.

L’emblema scelto per il logo della selezione è un cuore che rappresenta la Fondazione Rifugio Olimpico (ORF) con un cerchio di bandiere che simboleggiano l’unione nella difficoltà. Di seguito, nel video la sua presentazione.

Damiano Cancedda

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