Fare sport non è per nulla semplice: richiede passione, dedizione, preparazione, impegno e, alle volte, anche delle rinunce e, non sempre questi sacrifici portano ad un’immediata vittoria sul campo. L’elemento chiave per avere successo è la convinzione di potercela fare, intravedere opportunità dove tutti gli altri vedono ostacoli.
Questa è la storia della PGS di Reggio Calabria nella quale tante persone sono cresciute: hanno iniziato a prendere un pallone, imparato ad amare lo sport, quello sano, quello fatto di incitamenti, di tifo costruttivo dei genitori, del rispetto dei ruoli, di presenza a tutti gli allenamenti, di senso di appartenenza.
Ma non tutto dura per sempre come la storica Pgs Olimpia 2000 che stava per scomparire, fino a quando qualcuno ha deciso di ripartire dal nulla, cambiare nome e costruire una nuova società: l’OraDonBosco. Un nome scelto per far capire a tutti la vera identità di questa squadra, i principi cardine che guidano la polisportiva, per ritornare agli insegnamenti di Don Bosco utilizzando lo sport per educare.
Sport come mezzo per arrivare ai giovani, per insegnare ad affrontare e superare gli ostacoli, per credere nelle proprie capacità fisiche e mentali, per raggiungere obiettivi quasi impossibili, per apprezzare i risultati dopo il sacrificio; perché, in fondo, la vita che affronteranno da adulti è fatta di allenamenti, di partite da giocare, di avversari da battere, di paure e di rinuncia ma non puoi farlo senza convinzione e determinazione.
IL SOGNO
La PGS OraDonBosco, nel corso degli anni, ha mostrato di sapersi rialzare, di voler coinvolgere tutti coloro che hanno qualcosa da donare, di non voler rinunciare alla tecnica, alla prestazione e al successo, ma di poter lavorare fino a realizzare un piccolo sogno.
E questo sogno è nato qualche anno fa con una squadra di basket che, dal mondo PGS è arrivata alla federazione e adesso vuole qualcosa di più: riproporre un Torneo Primavera che si svolgeva molti anni fa con i giocatori della Viola e della PGS e con personaggi di spicco come Kobe Bryant. Ma quando si sogna bisogna farlo davvero in grande e perché non realizzare un nuovo campo da basket in quello che prima era un pezzo di cemento con qualche dosso dove inciampare?
Spesso ci si è chiesti cosa si potesse realizzare in quello spazio ma nessuno ha veramente mai creduto di poterci fare nulla fino a che non è stato messo appunto il progetto: un nuovo campo di basket dove poter crescere nuove generazioni di cestisti.
VOGLIA DI CAMBIARE
Credere che quello sia solo un campo è quasi banale; dietro le quinte c’è molto di più: c’è la convinzione di voler cambiare le cose, di dare una nuova opportunità ai giovani, di non accontentarsi ma di crescere; c’è la determinazione degli allenatori e la collaborazione dei genitori, c’è la forza di lavorare sotto il sole, c’è la speranza di creare uno spazio dove far crescere i ragazzi con dei principi sani e dimostrargli che le cose possono cambiare ma bisogna volerlo.
Questo campo non è solo sport ma, per quell’oratorio e quella polisportiva, è il sorriso di tutte le persone che lo solcheranno, che prenderanno un pallone e potranno giocare a Basket. La PGS ha un marchio di fabbrica che la contraddistingue da tutto il resto e, se ne fai parte, non puoi sottrarti ma solo crederci fortemente.
Graziana Oliviero