In questo articolo esploreremo le caratteristiche delle personalità che Len Sperry inserisce nel Cluster b, a questo cluster appartiene la personalità ribelle, volubile, teatrale, narcisista.
Gli atleti che hanno una personalità ribelle ostentano una grande sicurezza, sono molto competitivi, sempre sulla difensiva e sono cresciuti in un contesto familiare che gli ha dato poco affetto. Un operatore sportivo che lavora con questa tipologia di atleti deve essere consapevole dell’alto livello di aggressività e impulsività che questi atleti hanno, è importante dunque dare loro delle regole precise e aiutarli ad interagire con i compagni così che possano mettere la loro energia a servizio della squadra.
Identità da scoprire
Gli atleti con personalità volubile hanno vissuto in un contesto familiare iperprotettivo ed incoerente e non sono stati aiutati a sviluppare una propria identità personale. Hanno un comportamento disorganizzato e sono ambivalenti nelle relazioni con continui cambi repentini di valori e relazioni. Un operatore sportivo che interagisce con questa tipologia di atleti si sentirà messo alla prova, è importante dunque strutturare un progetto formativo con delle regole precise e coerenti e degli obiettivi concreti e realizzabili.
Emozioni da controllare
Gli atleti che hanno una personalità teatrale sono atleti che hanno ricevuto poco supporto e sostegno alla crescita personale nel contesto sociale di riferimento sono sempre alla ricerca di rassicurazione e molto attenti alle apparenze, hanno la tendenza ad esprimere eccessivamente le emozioni. Gli operatori sportivi che interagiscono con questi atleti devono aiutarli ad esprimere in maniera adeguata le emozioni, un componente della squadra che ha la capacità di esprimere apertamente le proprie emozioni può essere di aiuto nell’espressione delle emozioni per l’intero gruppo.
I punti di forza
Gli atleti con personalità narcisistica sono estremamente fragili ma mascherano questa fragilità da una sicurezza eccessiva. I loro comportamenti hanno l’obiettivo di ricevere ammirazione e sono orientati al raggiungimento della perfezione e del successo. Idealizzano il contesto sociale se questo lo gratifica e svalutano i contesti sociali in cui non trovano la stessa gratificazione. Hanno vissuto in una famiglia in cui i figli rispecchiano i desideri dei genitori. Gli operatori sportivi che lavoro con questa tipologia di atleti deve stabilire degli obiettivi concreti e realizzabili per motivare l’atleta riconoscendo i suoi punti di forza come risorsa per la squadra.
Infine per motivare ed inserire nel contesto sportivo atleti che hanno queste tipologia di personalità è necessario dare loro regole precise e obiettivi concreti e la possibilità di esprimere i propri punti di forza all’interno del gruppo.
Mariaelena Fazio
Psicologa e Psicoterapeuta
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